Ricami a mano: Scopri tante idee per le tue creazioni (Prima Parte)

Meravigliosi ricami a mano con pregiate rifiniture sono stati esposti al pubblico all’interno del Palazzo Madama di Torino.

Pochi giorni fa ho avuto l’opportunitĆ  di visitare la mostra “Lino, Lana, Seta, Oro” e devo dire che l’ho trovata molto bella e interessante. C’erano esposti una raffinata scelta di ricami, dai sacri medievali della fine del XIII secolo ai campioni dall’Atelier Pino Grasso realizzati tra il 2000 e il 2015. Mi auguro che tutta l’informazione che troverai di seguito ti possa servire come materiale di riferimento e ispirazione per le tue creazioni e lavori creativi!

Prima di farti vedere le foto dei ricami a mano che mi hanno colpito di piĆ¹, credo sia necessario partire dall’etimologia della parola ricamo.

Ricamo deriva dallā€™arabo raqm: segno.

Il disegno ad ago ĆØ praticato nel bacino del Mediterraneo e in Oriente sin dai tempi piĆ¹ antichi e si diffonde in Europa nellā€™alto medioevo. Si usano tutti i filati di origine vegetale o animale, naturali o tinti, arricchiti da materiali preziosi, quali oro, argento, perle, coralli, o anche conterie in vetro e paillettes. Come i dipinti, i ricami raffigurano spesso storie sacre o profane, destinate allo svago o allā€™insegnamento. Per la sua duttilitĆ  e meravigliosa libertĆ  decorativa, il ricamo ĆØ tra gli ornamenti piĆ¹ diffusi di abito, oggetti e arredi domestici.

Iniziamo con l’immagine del ricamo piĆ¹ antico:

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Il prossimo ĆØ un ricamo in lino svizzero:

Questo tipo di ricamo ha origine nel XIV secolo nei monasteri femminili benedettini della Svizzera tedesca. Il disegno ĆØ solitamente delineato da un contorno in seta colorata. I punti di facile esecuzione e i materiali non preziosi ne hanno favorito l’adozione in ambito domestico per la decorazione di tovaglie e cuscini. E’ particolarmente diffuso nella regione del lago di Costanza, nota per la produzione di lino fin dal XIII secolo.

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Ecco altri esempi di ricami sacri medievali:

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Or nuƩ (oro velato):

Nel ricamo “or nuĆ©” il fondo del tessuto ĆØ ricoperto da fili dorati disposti orizzontalmente. Piccoli punti verticali in seta polocroma eseguono il disegno, lasciando piĆ¹ o meno trasparire l’orlo sottostante. Questa tecnica raffinata, praticata in Italia specialmente a Firenze e nelle Fiandre nel XV e XVI secolo, otteneva un risultato assai vicino a quello della pittura. I disegni preparatori erano talvolta opera di artisti affermati: Giorgio Vasari ricorda il parato del Battistero di Firenze, eseguito su disegni di Antonio Pollaiolo da ricamatori italiani e fiamminghi con un lavoro lentissimo durato quattordici anni e concluso nel 1.480.

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Adesso ti faccio vedere un ricamo diverso e particolare:

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Fra tutti i ricami a mano di questa mostra, penso che il prossimo ĆØ il piĆ¹ complesso e ricco di particolari. A me ĆØ piaciuto molto proprio per questo.

Educare alla virtĆ¹:

Nel XVI secolo aumenta l’uso nelle dimore abbienti di tessuti ricamati per decorare letti, tavoli, parti, caminiere, sedie e panche. I soggetti sono spesso tratti dai testi sacri e sono volti ad offrire esempi di fede, di morale e di virtĆ¹. Questo tipo di ricamo in lana policroma ĆØ diffuso nella zona di Costanza e di Sciaffusa.

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Il seguente ĆØ uno dei piĆ¹ sorprendenti. Raffigura allegri teschi infiocchettati, guarda che lavoro!:

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Di seguito alcuni pezzi fatti in Italia:

Ricami a mano 3 by Paola Castillo

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Ricami a mano 10 by Paola Castillo

Lino, Lana, Seta, Oro by Paola Castillo es

Finiamo la prima parte con un bell’abito maschile del XVIII secolo:

Ricami a mano 9 by Paola Castillo

Per proseguire con la seconda parte di questo post puoi fare click qui.

Ti ringrazio per la lettura!

Ps. Vuoi darmi il tuo parere personale? Allora, inviami i tuoi commenti!. Grazie! šŸ™‚

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